mercoledì 20 aprile 2011

MASTRO GIORGIO ANDREOLI

A Gubbio, nel XVI sec., opera Mastro Giorgio Andreoli, celebre per aver raggiunto risultati ineguagliati nella tecnica del lustro facendo la sua fortuna e differenziandolo, dal ‘500 ad oggi, da tutti gli altri artisti.


Il lustro metallico o riverbero, è una decorazione particolare che consiste nell’applicare degli impasti metallici su oggetti già cotti, ed in seguito è caratterizzata da un processo di riduzione chimica ottenuta in appositi forni a legna detti “muffole”: si determinano così gli effetti di iridescenza, il cui colore varia a seconda dei metalli usati nell’impasto (rosso  rubino, oro, argento).





Sono proprio tali effetti che rendono inconfondibile la maiolica tipica di Mastro Giorgio da Gubbio e che lo ha reso famoso in tutto il mondo.





Gli oggetti affluivano da tutta Italia per essere lustrati nella sua bottega sita proprio a Gubbio per scelta del maestro, in quanto con Urbino, era città famosa per aver prodotto mirabili opere d’arte nel corso dei secoli e per essere città colta, vivibile, sicura e pacifica perché così la voleva e la rendeva la Signoria dei Montefeltro. 


  Diverso fu il modo di governare degli ultimi esponenti dei Montefeltro e dei Della Rovere: più tollerante e leggero quello dei primi, più assolutista e pesante quello dei secondi, anche i sentimenti della popolazione erano diversi, devoti e fedeli ai primi, meno affezionati e insofferenti ai secondi.
 

Le opere di Mastro Giorgio e della sua bottega, sono oggi sparse e numerose in tutti i Musei del mondo: da Pesaro a Faenza, da Berlino a Londra, da Parigi a New York , da S. Pietroburgo a Tokyo.



venerdì 8 aprile 2011

FEDERICO DA MONTEFELTRO...E LA MAIOLICA!

Il Ducato ha il suo simbolo in Federico da Montefeltro (Gubbio 1422 – Ferrara 1482) il “Duca” per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo per il celebre ritratto di Piero della Francesca.
Egli fu infaticabile condottiero, grande umanista, diplomatico, mecenate. Uomo religioso.


Federico, viene ritratto sempre di profilo, non perché veniva meglio,ma in quanto perse un occhio in battaglia.
La sua corte ospita i letterati e gli artisti più famosi del tempo: Gentile Veterani, Giorgio da Sebenico, Luciano Laurana, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Donato Bramante tra gli architetti; Piero della Francesca, Pedro Berruguete, Giusto di Gand e Paolo Uccello tra i pittori.
La sua famosa biblioteca venne realizzata grazie all’opera del fiorentino Vespasiano da Bisticci, suo principale fornitore e dell’urbinate Federico Veterani. L’intera biblioteca (1760 codici manoscritti in stato d'abbandono) venne acquistata per soli 10.000 scudi dal papa Alessandro VII Chigi nel 1657. Da allora costituisce il nucleo più importante della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Se v’interessa approfondire in modo poco impegnativo Federico, leggete il romanzo “L’enigma Montefeltro”.
Federico, partecipò alla congiura dei Pazzi per spodestare da Firenze i Medici.

Non so se rendo minimamente l’idea di chi fosse Federico.
Certo era figlio bastardo, ma non per questo meno intelligente e scaltro, meno potente e coraggioso, meno colto e amato.
Grazie a lui, tutto ebbe inizio.
Cosa ebbe inizio? il mio lavoro per esempio.
Sono una pittrice di maioliche/ceramiche ("vedi post La Maiolica").

La maiolica nella terra del Duca, vanta un’antica tradizione. Nel ‘400 e nel ‘500, quando si sviluppa il gusto raffinato narrativo delle maioliche istoriate, esse si diffondono in varie parti d’Europa, anche grazie al fatto che costituiscono regali nunziali e doni che i sovrani si scambiano.
   
Infatti, i Signori di Urbino, “ricchi del loro” per le ben remunerate condotte militari, possono imporre poche tasse, mentre l’esercito e le costruzioni, offrono opportunità di lavoro a tutti i cittadini.
Imprenditori nel loro Stato, i Duchi partecipano alle iniziative dei “loro popoli”, potenziando le “arti minori” come quella della ceramica ad Urbino, Gubbio, Casteldurante (l’attuale Urbania) e Pesaro (vedi mappa).
Il popolo non avvertiva dunque la perdita della libertà ed era grato di poter lavorare e commerciare in pace e sicurezza.
Gubbio era la seconda città importante del Ducato dopo Urbino, ben costruita e discretamente popolata, una larga pianura fertile, molte colline e montagne ideali per attività agricole e pastorali, inoltre numerose botteghe artigianali e buoni traffici commerciali.
 

L’energica e vigile politica del Ducato, garantiva dunque sicurezza a tutto il territorio eugubino stimolando gli artigiani a prendere stabile dimora a Gubbio.
Nel 1508, l’ultimo erede dei Montefeltro, Guidubaldo I, essendo senza eredi, adottò il nipote Francesco Maria Della Rovere, parente anche del Pontefice Giulio II.


A Gubbio, opera Mastro Giorgio Andreoli..il più grande tra i ceramisti..ma questo è un altro post!