Visualizzazione post con etichetta piatto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta piatto. Mostra tutti i post

venerdì 21 ottobre 2022

 Piatto istoriato rinascimentale

Davide e Golia

Maiolica dipinta a mano, cm 40 

Katia Baldelli, particolare del piatto prima della cottura



Katia Baldelli, piatto istoriato raffigurante Davide e Golia, cm 40. 2022



https://youtube.com/shorts/_y5WjuIUIG4?feature=share



domenica 19 febbraio 2017

Ancora Raffaellesche!

Dopo più di un anno di assenza dal blog,
ritorno a pubblicare qualcosina.
Finalmente dopo tanto, ritorno a dipingere un soggetto importante e che mi entusiasma!
Pubblico una piccola anteprima.



Pronti?? VIA!











Ora, aspettiamo di vederlo COTTO. Antonella e Maurizio, siete curiosi?

Lavoro finito! eccolo qui di seguito!






mercoledì 11 giugno 2014

A proposito di..



Europa



Europa, era figlia di Agenore, re fenico e di Telefassa.

Secondo la leggenda, Giove, vedendola, s’innamorò di lei e decise di rapirla.

Il Dio, si trasformò in un candido toro, e si recò sulla spiaggia dove la fanciulla era in compagnia delle sue ancelle.





Dapprima, timorosa, Europa l’accarezzo, lo agghindò di fiori e poi salì in groppa.

Giove, che non aspettava altro, se la diede a gambe tra i flutti, la portò fino a Creta, dove si unì con la fanciulla! Europa diede a Giove tre figli: Minosse, Sarpedone e Radamanto.






Iconograficamente, Europa viene rappresentata nel momento del rapimento in groppa al toro che fugge tra i flutti, mentre sulla spiaggia, si scorgono le ancelle.

Giove Giove.. Ma quante ne hai combinate!

sabato 26 gennaio 2013

Paride e il suo giudizio

A volte, anche gli uomini sbagliano.

 Per quanto riguarda quel gran bel fustacchione di Paride, figlio di  Priamo, re di Troia ed Ecuba, neanche ebbe il tempo di venire al mondo, che venne esiliato sul monte Ida grazie alla madre, che subito dopo averlo partorito, sognò che dal suo grembo nacque una fiamma che avrebbe incendiato la città di Troia.

 

Giudizio di Paride - Katia Baldelli

Lì, lo trovò un  pastore.

 

Divenuto grande, tornò in città per partecipare ad una gara e riconosciuto dal padre naturale, venne invitato a tornare a palazzo come principe.

Giudizio di Paride - Katia Baldelli

 

 

Parte con il fratello Ettore alla volta di Sparta dove conosce e s’innamora della donna più bella del mondo, Elena!

Ma Elena era già moglie di Menelao.

(ma dico..di tante donne belle che ci saranno state a Sparta, proprio della moglie del RE.. e lei ha ceduto facilmente alle lusinghe del bel Paride. 

Vediamo come!)

Giudizio di Paride - Katia Baldelli

Un bel giorno, durante il banchetto di Nozze tra Peleo e Teti, la dea della discordia Eris, offesa per non essere stata invitata al festino, lasciò rotolare sulla mensa un pomo d’oro con su scritto “Alla più bella”.

 Venere, Atena,Giunone, subito si contesero il pomo.

Zeus allora, incaricò Mercurio, messaggero degli Dei, di recarsi sul monte Ida a cercare Paride e incaricarlo di decidere la sorte del pomo.

 

 

Le Dee, si recarono da lui per corromperlo:

Giunone promette al giovane la sovranità sull’intera Asia;

Atena la saggezza e la vittoria ad ogni combattimento:

Venere, invece, l’amore della donna più bella del mondo, Elena.

Giudizio di Paride - Katia Baldelli

Sappiamo come andò a finire.

Il belloccio scelse la belloccia,,ma scatenò l’inferno (nel vero senso della parola) a Troia.

Nell’iconografia, Paride viene raffigurato nell’episodio del giudizio, al cospetto delle tre Dee e affiancato da Mercurio, il messaggero degli dei.

Nel Rinascimento, questo soggetto venne rappresentato spesso, anche in maiolica.

giovedì 9 agosto 2012

Piatto ovale a Raffaellesche


Quello che vi mostro oggi, è la riproduzione di un ovale con istoriati e raffaellesche, uno stile molto in voga a Urbino dalla seconda metà del XVI secolo e fino alla fine di esso.

 

 

Le più famose botteghe operanti in Urbino e solite a questo tipo di decorazione, sono la Bottega dei Patanazzi e quella di Orazio Fontana.

 

 

Raffaellesche perché, questi decori, sono chiaramente ispirati alle decorazioni che Raffaello era sovente fare come ornamento ed a completamento di affreschi molto complessi, nelle Stanze Vaticane.

 

 

Esse sono composte per lo più da putti e chimere, da festoni, da trofei d’armi e musicali e da tralci.

 

 

È una decorazione minuta e raffinata.

 

 

Devo dire che inizialmente mi era assai avversa, ma col passare del tempo, l’ho trovata molto affascinante.

 

 

Se fatta bene e con criterio, la Raffaellesca è una decorazione piacevole e riccamente decorativa.







In questo ovale, vengono rappresentate le allegorie dei quattro elementi, terra, acqua, fuoco ed aria, con al centro una scena mitologica e tutto intorno nella tesa, le raffaellesche.

 

 

Si notano due medaglioni con la scritta “Urbini” e il riferimento al Ducato dei della Rovere, successo a Montefeltro per discendenza, rappresentato con l’aquila e i rami di quercia.

 

 

Ringrazio Maurizio per avermi spronato a cimentarmi con questa decorazione, e ringrazio Antonella che con la sua costante presenza, seppur “virtuale”, mi infonde coraggio e autostima. Il che non guasta!

 

 

 

 

 

Raffaellesche - variante

 

 

 

mercoledì 14 settembre 2011

Testa di cazzi


Mi scuso in anticipo per il termine anche se ormai è di uso comune e non ci scandalizza più di tanto.

I miei colleghi urbinati vissuti nel 1500, erano già un passo avanti.
Ok, faccio una premessa.

Tutti abbiamo presente Giuseppe Arcimboldi, pittore milanese nato nel 1527 e morto nel 1593.

Fu un innovatore, un genio surrealista!Chi avrebbe mai pensato di raffigurare l’allegoria dell’estate con ciliegie, cipolle, zucchine e quant’altro?
Vero...nessuno.
Francesco Urbini, pittore di maioliche, che esercitava la sua professione a Urbino nel 1500, fece di meglio.
È attribuito a lui un piatto datato 1530-1537 circa che raffigurava una “testa di cazzi”.




Se Giuseppe Arcimboldi iniziò la sua attività artistica verso il 1549, allora non si può attribuire a lui tutto il merito della sua arte innovativa e surreale, in quanto qualcun altro, almeno 13 anni prima, aveva avuto il genio di dipingere un ritratto/allegoria, con il solo utilizzo di tanti cazzi. 

E, forse, non fu neanche di Francesco Urbini, l’idea iniziale di tale modo di dipingere. Chi lo sa?
Certo è, che questo ritratto, oggi come oggi, viene richiesto per "dire qualcosa" senza esporsi troppo..