domenica 20 marzo 2022

Il Calcolo e la Percezione Temporale

Aristotele distingueva tempo e movimento così come segue: il tempo è il numero del movimento e il numero misura il movimento, ciò significa che il tempo è un numero indivisibile dal movimento che a sua volta è indivisibile dal cambiamento. Ne consegue che il movimento è una proprietà del tempo. Tempo e movimento sono grandezze continue che implicano un “pre” e un “post” ovvero una successione che a sua volta implica un fluire fisico ma anche un fluire della coscienza. A questo punto Aristotele si è posto il quesito del rapporto tra tempo e numero. Se il numero è un prodotto dell’intelletto e quindi dell’anima, questo non esiste senza anima. Il numero andrebbe a nominare e a distinguere un movimento “prima” o “poi”, ciò significa che l’atto del numerare, del contare, di misurare attraverso un’unità di misura, si lega sempre a qualcosa di concreto, in questo caso il tempo. Anche l’istante si lega al numero che non è né una parte del tempo, né la divisione del movimento, ma ne fa parte in quanto segna un punto su una linea indivisibile. Poiché il tempo è indivisibile dallo spazio, tempo e movimento si sostengono a vicenda: il primo è la misura del secondo ed è la misura di tutte le cose e non solo, logora e consuma tutto senza tornare indietro. Esso dunque non misura solo il movimento, ma anche la quiete e l’invecchiamento, segna il nascere e il morire di tutte le cose, sia i cambiamenti impercettibili che quelli improvvisi. Infine, se il tempo è il numero del movimento e questo è dato dall’anima, il tempo anche se esiste indipendentemente, non può esistere senza un’anima che lo numera.


Katia Baldelli




Katia Baldelli - Until The End (2012-2021), penna gel su carta millimetrata, ferro. Misure variabili. 2022





Katia Baldelli - Until The End (2012-2021), penna gel su carta millimetrata, ferro. Misure variabili. 2022




Katia Baldelli - Until The End (2012-2021), particolare. 2022