venerdì 8 aprile 2011

FEDERICO DA MONTEFELTRO...E LA MAIOLICA!

Il Ducato ha il suo simbolo in Federico da Montefeltro (Gubbio 1422 – Ferrara 1482) il “Duca” per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo per il celebre ritratto di Piero della Francesca.
Egli fu infaticabile condottiero, grande umanista, diplomatico, mecenate. Uomo religioso.


Federico, viene ritratto sempre di profilo, non perché veniva meglio,ma in quanto perse un occhio in battaglia.
La sua corte ospita i letterati e gli artisti più famosi del tempo: Gentile Veterani, Giorgio da Sebenico, Luciano Laurana, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Donato Bramante tra gli architetti; Piero della Francesca, Pedro Berruguete, Giusto di Gand e Paolo Uccello tra i pittori.
La sua famosa biblioteca venne realizzata grazie all’opera del fiorentino Vespasiano da Bisticci, suo principale fornitore e dell’urbinate Federico Veterani. L’intera biblioteca (1760 codici manoscritti in stato d'abbandono) venne acquistata per soli 10.000 scudi dal papa Alessandro VII Chigi nel 1657. Da allora costituisce il nucleo più importante della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Se v’interessa approfondire in modo poco impegnativo Federico, leggete il romanzo “L’enigma Montefeltro”.
Federico, partecipò alla congiura dei Pazzi per spodestare da Firenze i Medici.

Non so se rendo minimamente l’idea di chi fosse Federico.
Certo era figlio bastardo, ma non per questo meno intelligente e scaltro, meno potente e coraggioso, meno colto e amato.
Grazie a lui, tutto ebbe inizio.
Cosa ebbe inizio? il mio lavoro per esempio.
Sono una pittrice di maioliche/ceramiche ("vedi post La Maiolica").

La maiolica nella terra del Duca, vanta un’antica tradizione. Nel ‘400 e nel ‘500, quando si sviluppa il gusto raffinato narrativo delle maioliche istoriate, esse si diffondono in varie parti d’Europa, anche grazie al fatto che costituiscono regali nunziali e doni che i sovrani si scambiano.
   
Infatti, i Signori di Urbino, “ricchi del loro” per le ben remunerate condotte militari, possono imporre poche tasse, mentre l’esercito e le costruzioni, offrono opportunità di lavoro a tutti i cittadini.
Imprenditori nel loro Stato, i Duchi partecipano alle iniziative dei “loro popoli”, potenziando le “arti minori” come quella della ceramica ad Urbino, Gubbio, Casteldurante (l’attuale Urbania) e Pesaro (vedi mappa).
Il popolo non avvertiva dunque la perdita della libertà ed era grato di poter lavorare e commerciare in pace e sicurezza.
Gubbio era la seconda città importante del Ducato dopo Urbino, ben costruita e discretamente popolata, una larga pianura fertile, molte colline e montagne ideali per attività agricole e pastorali, inoltre numerose botteghe artigianali e buoni traffici commerciali.
 

L’energica e vigile politica del Ducato, garantiva dunque sicurezza a tutto il territorio eugubino stimolando gli artigiani a prendere stabile dimora a Gubbio.
Nel 1508, l’ultimo erede dei Montefeltro, Guidubaldo I, essendo senza eredi, adottò il nipote Francesco Maria Della Rovere, parente anche del Pontefice Giulio II.


A Gubbio, opera Mastro Giorgio Andreoli..il più grande tra i ceramisti..ma questo è un altro post!

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